E' un racconto autobiografico di Richard Wright (1908-1960), che parte dalla prima infanzia dello scrittore alla fine della sua adolescenza; Richard narra le sue esperienze nel sud degli Stati Uniti, dove l'odio razziale divide ancora i bianchi dai neri. In particolare egli descrive con amari accenti personali l'effetto devastante che il pregiudizio razziale può avere sulle formazione di un ragazzo di colore. Richard, da bambino sapeva semplicemente che vi era gente chiamata bianca, ma poi scopre la miseria e la violenza della segregazione razziale negli Stati Uniti.
Il ragazzo negro è stato scritto nel 1937. Richard vive con i genitori e il fratellino a Natchez, una cittadina del sud, quando la casa va a fuoco e sono costretti a trasferirsi. Improvvisamente il padre abbandona il resto della famiglia e la madre diventa paralitica. Dopo varie esperienze, l'autore potrà affermare come sia nata in lui una percezione delle due razze con un acuta concretezza egli è ormai consapevole di vivere in un paese dove le aspirazioni della gente negra sono limitate e regolate.
Le dure prove che ha dovuto subire gli hanno consentito di comprendere dal di dentro quelli che erano i veri sentimenti e le aspirazioni della gente nera all'interno della grande democrazia americana. Natchez, poi Memphis, nel Tennessee, una regione aggressivamente razzista all'inizio del secolo scorso, dove la condizione dei neri era cambiata ben poco dalla fine ufficiale della schiavitù.
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