lunedì 7 maggio 2012

Tosca

Tosca: Opera in tre atti di G. Puccini, libretto di L. Illica e G. Giacosa
Ambientata a Roma, Giugno 1800
Trama dell'opera
Atto primo
Evaso dalle carceri di Castel Sant’Angelo, dove era prigioniero per ragioni politiche, Cesare Angelotti si è rifugiato nella cappella di famiglia della sorella, la marchesa Attavanti, nella chiesa di Sant’Andrea della Valle. Lo soccorre il pittore Mario Cavaradossi, intento a dipingere l’immagine di Maria Maddalena, a cui ha dato il volto della marchesa. Tuttavia, l’improvviso sopraggiungere della celebre cantante Floria Tosca, amante di Cavaradossi, ha costretto il fuggiasco a nascondersi nella cappella. 
All’evidente imbarazzo di Mario, Tosca si insospettisce e la sua gelosia cresce quando riconosce nel dipinto il volto della Attavanti. Il pittore la tranquillizza e le dà un appuntamento per quella stessa notte. Partita Tosca, Cavaradossi si allontana con Angelotti. Nel frattempo il capo della polizia, il barone Scarpia, giunge in chiesa sulle tracce del prigioniero. Insospettita dall’assenza dell’amato e irritata dalle insinuazioni di Scarpia, Tosca si crede tradita e si precipita alla villa di Cavaradossi. Scarpia ordina all’agente Spoletta di seguirla. Durante il rito del Te Deum, il barone pregusta la morte di Cavaradossi e l’amore di Tosca.

Atto secondo
In attesa di notizie sulla cattura dell’evaso, Scarpia sta cenando nella sua camera, al piano superiore di Palazzo Farnese, Dalle stanze del palazzo, giunge l’eco di una festa di corte dove si sta esibendo Floria Tosca. Dopo avere interrogato Cavaradossi che ha negato di conoscere il nascondiglio di Angelotti, Scarpia ne chiede notizia a Tosca la quale  elude abilmente le domande. Ma alle urla di Mario, messo sotto tortura nella stanza accanto, la donna rivela il nascondiglio dell’evaso.

 Ricondotto sanguinante nella stanza di Scarpia, Mario comprende che Tosca non ha taciuto. Alla notizia della vittoria di Bonaparte a Marengo e prima di essere trascinato via, Cavaradossi inneggia alla libertà. Rimasto solo con Tosca, Scarpia le offre la vita dell’amato in cambio di una notte d’amore. 
Alla notizia del suicidio di Angelotti e dell’imminente fucilazione di Mario, la donna cede al ricatto. Scarpia finge di predisporre  una fucilazione simulata per Cavaradossi. Consegnato a Tosca un lasciapassare, Scarpia si avventa sulla donna che però uccide il barone con un coltello.


Atto terzo
A Castel Sant’Angelo, Cavaradossi rimpiange i momenti d’amore trascorsi con Tosca in attesa della fucilazione. Sopraggiungere la donna, che mostra a Mario il lasciapassare con cui potranno fuggire e gli spiega la messinscena della falsa fucilazione. 

Ad esecuzione avvenuta la donna comprende che la fucilazione non era simulata come le era stato fatto credere dal barone. Al sopraggiungere delle guardie che hanno scoperto l’assassinio di Scarpia, Tosca si lancia nel vuoto.





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